Private Equity e Venture Capital in Italia: raccolta in calo, ma gli investimenti crescono
- Riccardo Italiano
- 19 set
- Tempo di lettura: 2 min
Nel primo semestre 2025, il mercato italiano del private equity e del venture capital ha mostrato un andamento a due velocità. Da un lato, la raccolta di capitali ha subito un significativo rallentamento, segnando un calo del 40% rispetto allo stesso periodo del 2024. Dall’altro, gli investimenti effettuati hanno registrato una crescita solida, confermando la capacità di resilienza degli operatori del settore.

Raccolta: forte contrazione
Secondo i dati diffusi da AIFI, in collaborazione con PwC Italia, la raccolta complessiva si è attestata a 1,7 miliardi di euro, contro i 2,8 miliardi dello scorso anno. Hanno partecipato 29 operatori, in aumento rispetto ai 18 del 2024, con un apporto significativo del settore pubblico e dei fondi istituzionali (26% del totale).
Private Equity e Venture Capital, investimenti: trend positivo
Nonostante la contrazione della raccolta, il volume degli investimenti è cresciuto. Nel primo semestre 2025, gli operatori hanno immesso nel mercato italiano 5,2 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2024. In totale, sono state realizzate 370 operazioni (+24% sul 2024), distribuite su 244 società.
Da segnalare la presenza di 5 operazioni superiori ai 150 milioni di euro, che hanno trainato la crescita del comparto.
Focus settoriale
Il settore più dinamico per numero di operazioni è stato l’ICT, con il 35% delle transazioni totali, seguito dal medicale (14%) e dai beni e servizi industriali (12%).In termini di ammontare, invece, ha prevalso il comparto energia e ambiente, che ha raccolto 1,6 miliardi di euro (31% del totale), seguito dai beni e servizi industriali (18%) e dall’ICT (16%).
Distribuzione geografica
Il mercato continua a essere fortemente concentrato nel Nord Italia, dove si è realizzato il 75% delle operazioni, pari a 244 transazioni. La Lombardia si conferma la regione leader (47% del totale), seguita da Toscana (9%) ed Emilia-Romagna (8%).
Disinvestimenti
Sul fronte dei disinvestimenti, il valore complessivo è salito a 2,7 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto al 2024. Il canale più utilizzato resta la cessione a soggetti industriali, che ha rappresentato il 39% del totale, con 29 operazioni.
Conclusioni
Il quadro che emerge è quello di un mercato in trasformazione: se da un lato la contrazione della raccolta riflette le difficoltà macroeconomiche e l’incertezza internazionale, dall’altro lato gli investimenti crescono e mostrano la fiducia degli operatori nel tessuto imprenditoriale italiano .Le imprese, in particolare nei settori ICT, energia e ambiente, continuano a rappresentare un terreno fertile per gli investitori, anche grazie alla crescente attenzione verso innovazione, digitalizzazione e transizione green.



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